E' un voluminoso vascello, di circa tre chilometri di diametro, capace di trasformare l'ecosistema di un intero pianeta per soddisfare i bisogni dei Gadmeer, specie basata sullo zolfo. La nave è molto più di un terraformer: all'interno ci sono i dati genetici delle specie del pianeta originario dei Gadmeer, come pure le annotazioni dell'intera storia, dell'arte e della cultura. Prima dell'estinzione della loro specie, i Gadmeer hanno progettato questa nave in modo da poter funzionare completamente in automatico, alla ricerca di un nuovo mondo, sul quale ridare vita alla loro civiltà. Per terraformare un pianeta, ci devono essere 2643 elementi positivi. All'inizio hanno trovato il mondo degli Enkaran e lo avrebbe scelto, ma tre fattori risultavano errati: la temperatura interna del pianeta era troppo calda, la dimensione era troppo grande e c'erano forme di vita intelligenti presenti. Dopo aver analizzato milioni di mondi attraverso l'universo per trovare la corretta locazione, arrivarono sul pianeta dove la SG-1 aveva portato gli Enkaran dopo averli liberati dalla schiavitù dei Goa'uld. I Gadmeer e gli Enkaran hanno bisogno di un ambiente molto particolare e difficile da reperire a causa delle caratteristiche uniche delle due specie. Il Terraformer dei Gadmeer rilascia dal suo vascello devastanti fasci d’energia che distruggono l'intera vita sulla superficie. Dopodiché rilasciano dei micro-organismi che penetrando nel terreno rilasciano anidride solforosa. Fatto questo, dalla nave possono essere trasferiti i codici genetici in archivio sulla superficie per iniziare il processo di ricostruzione. Una volta iniziato il processo, non è possibile interromperlo mancando energia sufficiente per reiniziare il processo su un altro pianeta.
Il vascello è comandato da un computer che può anche generare una forma di vita artificiale di ogni specie che analizza, come ha fatto con gli Enkaran. Il vascello inoltre è dotato di tecnologia di teletrasporto.
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