Mentre sulla Terra il rappresentante del nuovo governo dei Jaffa viene ricevuto, con qualche riserva, da parte del generale Landry e Teal'c, Daniel si ritrova faccia a faccia con un Priore degli Ori, una specie di monaco che ha il compito di portare a conoscenza degli infedeli l'esistenza degli Ori, unici dèi che permettono la purificazione. Ma Daniel è un osso duro e sicuro della propria verità (non esistono falsi dèi, né Goa'uld né tanto meno altri) riesce a scoprire che gli Ori non sono nient'altro che una razza di esseri superiori molto simili agli Antichi, forse persino loro stessi parenti. Con l'unica differenza che a differenza degli Antichi gli Ori pretendono completa devozione, e servilismo, da parte degli "infedeli". Proprio mentre Daniel è a colloquio con i rappresentanti degli Ori, un Priore giunge inaspettatamente all'SGC: la sua missione è quella di portare alla conoscenza dei terrestri, e di tutta la galassia in cui è situata la Terra, dell'esistenza degli Ori e quindi nella necessaria sottomissione ai loro voleri, pena lo sterminio (si sa che gli dèi son sempre buoni...). E così un'altra volta ancora dei pericolosi esseri superiori - gli Ori sono ascesi proprio come gli Antichi - minacciano la libertà degli esseri umani...a chi spetterà ancora una volta la loro salvezza?
Informazioni Aggiuntive
Un bell'episodio. Il ritmo, moderato ma intenso, lascia spazio a numerose situazioni alternate che mescolano mistero ed avventura, ricerca e conoscenza, curiosità e rivelazione.
La trama solleva numerose questioni importanti. Sin dalla sua origine Stargate Sg1 ha affrontato principalmente il rapporto tra gli umani ed un gruppo di esseri superiori che pretende di essere adorato come dèi. Ciò che fondava la superiorità di questi esseri era la tecnologia e la potenza militare. La questione antropologica del rapporto tra l'uomo ed il mistero è stata sin da subito accantonata, poiché non pertinente, a favore di trame d'azione e d'avventura, di scoperta e di rivelazione di fatti attinenti all'umano. Anche quelle puntate che presentano notevoli riferimenti al misticismo si sono sempre concluse con una, giustificata, spiegazione pragmatica. La religione, insomma, è sempre stata presentata più come strumento di mistificazione della realtà, come strumento di potere e come strumento di controllo, piuttosto che come risposta ultima a quelle domande universali che da sempre interrogano l'uomo e la sua finitezza. Origin (un titolo che premia proprio l'aspetto di cui stiamo discutendo) ci presenta per la prima volta un punto di vista differente. Pur lasciando inespresse le varie credenze dei classici protagonisti della serie, Daniel Jackson in primis, nella parte finale trova spazio uno strano sentimento religioso: da una parte il colonnello Mitchell che rievoca, in modo negativo, le varie credenze della nonna, dall'altra il generale landry che invece apprezza la possibilità dell'esistenza di un "motore immobile" in grado di spiegare tutte le pagine bianche che l'uomo, per la sua finitezza, non è in grado di riempire. L'argomento è ovviamente solo accennato, tuttavia si tratta di uno spunto interessante e di una dimensione nuova nella serie, con la speranza che in futuro possa trovare maggior spazio e maggior profondità, allontanando le banali opposizioni tra fede e ragione e tra religione e realtà. Quand'è che finalmente si dirà che la religione non è opposizione alla ragione ma una educazione alla realtà totale?
Dettagli
Titolo Originale | Origin |
Titolo Italiano | Gli dei del fuoco |
Prima Trasmissione USA | 29 Luglio 2005 |
Prima Trasmissione ITA | 10 Giugno 2006 |
Scritto da | Robert C. Cooper |
Diretto da | Brad Turner |
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