7X13 | GRACE

Che il Prometheus (X-303) non sia un'astronave fortunata era apparso già evidente in numerose occasioni del passato. Tuttavia nessuno si aspetterebbe di vedere il gioiello della flotta terrestre in combattimento contro una misteriosa, e decisamente potente, astronave aliena. Il maggiore Carter (anche lei un personaggio che in quanto a fortuna non è seconda a nessuno) riesce a trovare un'escamotage che potrebbe salvare la nave da una mortale sconfitta: rifugiarsi in una nebulosa a poca distanza. Il piano sembra buono, se non che una forte onda d'urto coglie il maggiore impreparato che sviene sbattendo duramente la testa. Al risveglio una shockante sorpresa: è l'unica presente a bordo. Nel tentativo di scoprire cos'è successo all'equipaggio Samantha dovrà purtroppo far fronte ad un'agghiacciante verità: il Prometheus non si è salvato rifugiandosi nella nebulosa, ma ne è in realtà prigioniero, dal momento che il gas che compone la nube interstellare sembra impedire qualsiasi funzionamento dei motori, e cosa ben peggiore, sembra per giunta essere corrosivo. La povera Sam, ferita, stanca e quasi priva di forza, dovrà ricorrere a tutte le energie personali per non soccombere alla paura, alla disfatta ed alla solitudine. Per fortuna (almeno in questo caso), la mente umana sembra veramente scindersi in diverse rappresentazioni di sé e degli altri.

Informazioni Aggiuntive

Un inizio banale e stentanto. Idee e situazioni comuni alle più classiche serie di fantascienza: il tranquillo dialogo di inizio episodio, l'allarme, il capitano in plancia, la nave aliena forte e bellicosa senza apparenti motivazioni, il combattimento/fuga ed il riparo nella nebulosa. La parte centrale non presenta miglioramenti: il protagonista che sviene e si risveglia improvvisamente solo, i vari amici che misteriosamente gli appaiono di fronte (quasi come se fossero delle persone realmente presenti) i curiosi dialoghi con queste materializzate "rappresentazioni mentali". Una serie interminabile di situazioni viste e riviste dunque, eppure Grace, seppur lento e decisamente troppo "psicologico", appassiona, affascina, emoziona. La sua forza la si può rintracciare nell'abile capacità di non mettere in primo piano questi cliques, ma nel servirsene per ricavarci sopra un intreccio relazionale di grande interesse. E' così dunque che assistiamo finalmente a quello che Carter pensa di sè stessa, all'amore che prova per Jack (un tema preannunciato e ripresentato in modo velato già da qualche episodio), al suo rapporto con il dovere e la vita personale. Certo questo non basta allo spettatore che si aspetta una vicenda avventurosa, drammatica ed emozionante, ma premia i fedelissimi della serie, quelli che da anni sognano una rivelazione così profonda e così sincera di quella che probabilmente è il personaggio più misterioso e riservato, più intrigante e, ovviamente, più femminile. 
In conclusione un episodio dal duplice aspetto: da una parte potrebbe essere evitabilissimo, ristretto in una ripetitività e psicologizzazione disarmante, dall'altra un episodio fondamentale per il continuum della serie, un tassello importante nella psicologia dei personaggi.

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